Salire per la prima volta in pedana è un’emozione indescrivibile. Dalla chiamata del piattello è un crescendo di adrenalina, fino alla caccia all’obiettivo.
Prima però di scegliere tra i vari tipi di fucile sul mercato, o addirittura imparare le tecniche di tiro, bisogna adempiere ad un’ indispensabile parte normativa, utile ad approcciarsi a questo sport in tutta sicurezza: dotarsi cioè del porto d’armi per il tiro al piattello.
Premessa doverosa. In Italia il porto d’armi si può richiedere per differenti scopi. Per praticare il tiro al volo è necessario ottenere un porto d’armi per uso sportivo.
Si tratta di una licenza che viene rilasciata in Questura e consente l’utilizzo dell’arma solamente per essere impugnata in un centro di esercitazione. In particolare il porto d’armi per uso sportivo consente l’utilizzo dell’arma in tutti i poligoni privati ed i campi di tiro a volo, anche quelli non associati FITAV.
La licenza consente non solo il possesso di fucile e munizioni, ma anche il suo trasporto fino ai campi abilitati. Tale documento viene genericamente definito “Licenza di porto di arma lunga per il tiro a volo”, ma si riferisce a tutte le armi, lunghe o corte, legalmente detenibili e catalogate come sportive.
La licenza quindi, che ha validità di 5 anni, permette l’acquisto di armi, munizioni e polveri per ricarica. Vedremo poi in quali quantità.
Allora, ecco intanto come fare per ottenere il porto d’armi per il tiro al piattello, passaggio dopo passaggio.
I primi documenti? Dal medico e poi in poligono
La richiesta per ottenere il porto d’armi per il tiro al piattello va presentata alla Questura oppure al comando dei carabinieri di competenza nel tuo territorio, che ne autorizza poi il rilascio. Prima di aprire il fascicolo è necessario però predisporre una corretta documentazione medica e successivamente ottenere il certificato di maneggio armi.
A livello sanitario ti serviranno due documenti, il primo propedeutico al secondo:
- Il certificato anamnestico del medico di famiglia – Viene rilasciato dal tuo medico curante e consiste in un esame anamnestico che attesterà la tua idoneità fisica e mentale. Questa procedura è utile anche a provare che non si fa uso di stupefacenti e non si abusa di alcol. Si attesta quindi che non ci sono condizioni che possano alterare le proprie percezioni, costituendo quindi un pericolo per sé e per gli altri nell’utilizzo di armi da fuoco.
- Certificato, in carta da bollo, di idoneità psicofisica rilasciato da un Ufficiale Sanitario – Ottenuto il certificato del medico di famiglia, questo va portato entro tre mesi ad un Ufficiale Sanitario, che eseguirà un’ ulteriore visita. Terminata quest’ultima, l’Ufficiale rilascerà l’ultimo certificato sanitario indispensabile per ottenere il porto d’armi.
Un successivo passaggio va poi fatto varcando il poligono di tiro: qui dovrai superare l’esame di idoneità per valutare le tue capacità di maneggiare e utilizzare un’arma in completa sicurezza.
È esentato da questo esame chi ha svolto il servizio militare di leva negli ultimi dieci anni.
Il diploma di uso e maneggio armi: cosa c’è da sapere
Terminata la documentazione sanitaria, si può pensare al diploma di maneggio armi. Il diploma viene rilasciato dopo un corso che è organizzato e svolto seguendo le norme dell’UITS (Unione Italiana Tiro a Segno) e nei poligoni iscritti. Sarà condotto da un istruttore o un direttore di Tiro.
La prova si divide in una parte teorica e una parte pratica.
- Teoria: vengono acquisite le conoscenze sugli obblighi di legge in materia di armi, le norme di sicurezza e la composizioni delle parti principali delle armi (compreso come smontarle e rimontarle). Si apprenderanno anche le conoscenze base sulla struttura delle cartucce.
- Pratica: si eseguono esercizi di puntamento e scatto e vengono sparate diverse serie, sotto l’occhio dell’istruttore che deve verificare le corrette procedure.
Armi e proiettili sono in genere fornite durante il corso, che di solito ha un costo che si aggira sui 200 euro. Il diploma per uso e maneggio armi può essere conseguito presso:
- Poligono, campo da tiro o tiro a segno iscritto all’Unione Italiana Tiro a Segno (UITS)
- Poligono, campo da tiro o tiro a segno affiliato al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI)
L’allievo che ha dimostrato sicurezza nel maneggio delle armi sarà dichiarato idoneo e riceverà il diploma.
I documenti da portare in Questura
Ora che siamo giunti a buon punto, puoi preparare la cartellina con i documenti che consegnerai in Questura per il rilascio del porto d’armi per il tiro al piattello.
Tali documenti potranno essere lasciati anche in un Commissariato di Polizia di Stato oppure ad un comando dei Carabinieri, che poi provvederà ad inoltrarlo alla Questura competente a livello territoriale.
Ecco cosa ti serve:
- Domanda con firma da autenticare in Questura. La puoi trovare anche qui.
- Stato di famiglia in bollo (In alcune Questure è valida l’autocertificazione in carta semplice).
- Due foto tessera (di cui una autenticata con relativa imposta di bollo).
- Copia del congedo oppure, per chi non ha assolto gli obblighi militari di leva, il certificato di maneggio armi.
- Certificato medico di famiglia (anamnestico).
- Certificato, in carta da bollo da 16 euro, di idoneità psicofisica rilasciato dall’Ufficiale Sanitario.
- 2 marche da bollo (una da mettere sulla domanda e una sulla licenza).
- Versamento indirizzato alla tesoreria provinciale. Il costo è di 1,27 euro.
Per ricevere il porto d’armi per il tiro al piattello ci vogliono in genere circa 2 mesi dalla presentazione di tutta la documentazione necessaria.
Porto d’armi per il tiro al piattello. Cosa posso farci?
Nell’agosto 2018 ci sono state modifiche alle normative vigenti, in cui viene recepita tramite decreto legislativo l’attuazione della Direttiva Ue in merito al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi.
Da qui, infatti, il numero e la tipologia di armi acquistabili, detenibili con un porto d’armi ad uso sportivo è così suddiviso:
- 3 armi classificate come “armi comuni da sparo”
- 12 armi classificate come “armi sportive”
- numero illimitato di “armi da caccia”
Le armi, scontato dirlo, possono essere utilizzate esclusivamente nei campi di tiro o nei tiri a segno nazionale. Il trasporto, invece, va eseguito con l’arma scarica e chiusa in valigette o fondine.
Bisogna essere maggiorenni per chiedere il porto d’armi per uso sportivo.
Chi ha meno di 18 anni può sparare al poligono di tiro, ma solo ed esclusivamente sotto la supervisione dei genitori e di un responsabile. Per avvicinare chiunque alla pratica, a partire dall’età di 13 anni, è stato creato il progetto NEOFITAV: un’occasione unica per scoprire la nostra bellissima disciplina.
Infine, ecco come rinnovare la licenza
Il rinnovo del documento va fatto dopo 6 anni per le licenze emesse prima del 14 Settembre 2018, per tutte quelle successive dopo 5 anni.
Per il rinnovo ti servirà la stessa cartellina, che dovrai poi consegnare sempre in Questura o in Commissariato. I documenti da presentare sono gli stessi della prima domanda, ad eccezione del certificato di idoneità al maneggio delle armi.
Ti consigliamo di presentare la domanda 3-6 mesi prima della scadenza della licenza, per evitare di trovarti con il porto d’armi scaduto.
Prossimi passi consigliati
Per un neofita del tiro a volo potrebbe non essere così semplice seguire tutto l’iter burocratico per prendere il porto d’armi ad uso sportivo. Inoltre per salire in pedana questo è solo uno dei fondamentali step che ogni neo tiratore dovrà fare.

Per questo se vuoi provare prima in pratica il tiro a volo puoi aderire al progetto NEOFITAV. Potrai prenotare facilmente una prova in un campo da tiro convenzionato a tua scelta.
Un istruttore FITAV ti farà provare l’emozione di frantumare già i primi piattelli e sarà disponibile a rispondere a tutte le tue domande su come prendere in modo semplice e veloce il porto d’armi ad uso sportivo…e molto altro ancora!
Autore

Michele Mastrangelo
Giornalista
Michele è un giornalista che si sta sempre più aprendo al mondo digitale. Segue con curiosità qualsiasi sport e si è affacciato prima per lavoro e poi per passione al mondo del tiro a volo. Ha collaborato con progetti editoriali, aziende e organizzazioni legate al mondo del tiro al piattello. Afferma che presto passerà dalla teoria alla pratica, sul campo da tiro!
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Bell’articolo minuzioso e pratico.Mi piacerebbe conoscere la procedura di conseguimento per un sottufficiale delle Forze Armate in servizio permanente.grazie
Bisogna precisare!! questo porto d’arma non serve solo a sparare ai piattelli, come si vuole far intendere, ci sono tante specialità del tiro a segno, che comunque hanno portato ori e argenti olimpici, per non parlare del Biatlon, perciò ognuno vuole tirare acqua al proprio mulino, io a costi infinitamente più contenuti, sono un agonista del poligono Umberto primo di Roma, specialità carabina olimpica, dove chi vorrà, potrà provare anche le varie specialità della pistola, (sempre specialità olimpiche) o sperimentare il tiro dinamico . Perciò per favore siamo precisi.
Sono stato un direttore di tiro regionale presso la società tiro a volo Montecatini, negli anni più belli, Giovannetti Basagni Cioni e tanti altri. Solo questa nota per rinnovare il porto d’armi per uso sportivo in Firenze ci sono voluti 3 mesi e 9 giorni lo ritengo una vergogna e la federazione non fa nulla. Saluto cordialmente Sergio
Non mi vogliono rinnovare il porto d’armi sportivo, avete un avvocato che conosce la legge del tiro a cui possa rivolgermi?
Avendo già il porto d’armi per uso caccia valido,quale procedura devo fare per avere il porto d’armi uso sportivo? Grazie
Posso trasportare una pistola calibro 22 beretta da tiro avendo porto darmi da caccia da più di 50 anni. Non essendo scritto a nessun poligono di tiro senza segnare il percorso. Negli anni 80 era in vigore la legge Lobello all, ora si poteva il trasporto separata l, arma dalle pallottole. Oggi?????? Cosa cambia