Per parlare di tiro a volo in Italia bisogna tenere a mente una data: il 1926. E un nome: Ettore Stacchini.
Prima del 1926, e prima di una fortunata intuizione proprio di Stacchini, la disciplina veniva infatti praticata senza una direzione unica.
Si sparava un po’ qua, un po’ là, perché mancava una rete di collegamento tra le varie realtà agonistiche. C’erano, quello sì, già delle entità sportive, ma ognuna andava per conto proprio.
Fino, appunto, al 1926. È l’anno in cui Ettore Stacchini, industriale e appassionato del settore, decise di convogliare tutte le forze in un istituto, capace di inquadrare e regolarizzare le attività di ogni singola associazione.
Per far questo, fonda la Federazione Italiana Tiro al Piccione d’Argilla (FITPA), riunendo così una trentina di società, provenienti da tutte le regioni d’Italia, sotto la stessa egida.

Il nuovo sodalizio, spinto dall’interesse del momento per le discipline di tiro, riesce ben presto a superare l’iniziale gap del Sistema nazionale, avaro di luoghi idonei alla pratica.
Così la FITPA, tra il giugno e l’agosto del 1927, allarga il movimento, trasformandosi nell’odierna Fitav (Federazione Italiana Tiro a Volo). Entra nel Coni e il primo presidente, scontato dirlo, è proprio Stacchini.
Un trampolino di lancio per incoraggiare i tiratori a frantumare piattelli: le società in pochi anni raggiungevano quota 693 nel 1936, e nelle loro pedane si sfidavano 7685 tiratori. Anche le gare sul suolo italiano aumentarono a dismisura (dalle sole 29 del 1926 alle 3061 nel periodo tra fine ottobre 1934 e il maggio del 1936).
Un successo crescente anche per merito di altre visioni di Stacchini, che nel 1930 promuove a Roma i Campionati Mondiali, portando notevole visibilità al tiro a volo in Italia.

La storia di questo sport è ricca di grandi atleti e di un medagliere olimpico di tutto rispetto, che sicuramente riserverà altre gioie a Tokyo 2020 (ti abbiamo raccontato dei tiratori azzurri che hanno partecipato alla spedizione olimpica in questo blog post).
Dove e come praticare il tiro a volo in Italia
È la Fitav, riconosciuta dal Coni, che regola e disciplina il tiro a volo in Italia, autorizzando le manifestazioni nelle varie discipline e promuovendo le società affiliate.
Da Statuto, la Fitav è dunque costituita da associazioni e da società sportive dilettantistiche, che si affiliano ad essa. Garantendo così una uniformità regolamentare nel Paese e, cosa non di poco conto, qualità e sicurezza nella pratica.
Chi vuole affiliarsi, del resto, deve tra le varie documentazioni presentare alla Fitav il proprio statuto registrato, che deve essere uniformato ad alcune normative nazionali e seguire le direttive del Coni e i regolamenti Fitav.

Ma, soprattutto, le società e le associazioni iscritte alla Fitav devono depositare a quest’ultima la planimetria relativa all’impianto sportivo di tiro a volo, con la sua certificazione. La federazione si riserva inoltre la facoltà di effettuare in qualsiasi momento verifiche per accertare l’idoneità dell’impianto sportivo di tiro a volo, sotto il profilo tecnico e scientifico.
Segnali importanti, che attestano il meticoloso interesse della federazione per uno sport sano e attento ad evitare qualsiasi rischio per atleti e pubblico. Un’eccellenza portata avanti con attenzione da quasi cento anni di storia (la federazione, ricordiamoci ancora, è nata nel lontano 1926).
Dove posso sparare in tutta sicurezza?
È possibile sparare in tutta sicurezza in qualsiasi poligono o tiro a volo privato, anche non necessariamente iscritto nel circuito Fitav.
Per dare maggiori indicazioni a questa domanda, la Fitav ha comunque creato nel proprio sito web una sezione apposita con tutte le sue società affiliate.
Per trovare la società più vicina a casa tua o per avere informazioni su di essa, ti basterà impostare una regione, una provincia o anche una specialità in particolare.

Selezionati i criteri, bisognerà cliccare su “Ricerca” e compariranno i nomi delle società corrispondenti, con codice federale e località.
Per prendere contatti con una società o per avere una sua descrizione, con tanto di numero di campi divisi per disciplina, sarà sufficiente cliccare sulla (i) di informazioni a sinistra della tabella.
Come avvicinarsi al tiro a volo in Italia
L’articolo 3 dello Statuto Federale sottolinea come tra gli obiettivi della Fitav c’è quello di “propagandare lo sport di base, al fine di favorire la più ampia diffusione popolare incoraggiando e curando l’acquisizione di nuove leve”.
Molti futuri tiratori si avvicinano alla disciplina spinti da una passione che viene trasmessa da genitori o parenti, che già sanno cosa vuol dire imbracciare un fucile e frantumare un piattello. Altri da una sana curiosità.
Nel proprio sito, la Fitav suggerisce comunque a tutti i neofiti di verificare la presenza di un’associazione sportiva vicino al proprio domicilio, e se questa svolge anche attività giovanile.

Ogni regione ha una propria e specifica commissione, che organizzata tutta l’attività legata alla pratica giovanile. Anche la partecipazione a gare nazionali e regionali. Sul sito Fitav è riportato l’elenco dei referenti regionali e i relativi recapiti per ottenere ulteriori informazioni al riguardo.
Ma non solo. La federazione ha ideato insieme con il CNCN e l’ANPAM, per chiunque voglia imbracciare il fucile per la prima volta, il progetto NEOFITAV, che ti permetterà di essere accompagnato alla scoperta di questa disciplina. Visita il sito web del progetto che trovi qui.
Cosa serve per iniziare a praticare il tiro a volo
Per iniziare a cimentarsi nel tiro a volo servono alcune accortezze. Iniziamo a vedere tutto l’occorrente per scendere in pedana.
Intanto va specificato che per la pratica bisogna recarsi in appositi campi o poligoni appositamente attrezzati e organizzati per ospitare le discipline, anche per una questione di sicurezza. Stiamo maneggiando pur sempre un fucile.
A livello legislativo, per essere in regola bisogna avere.
Una licenza di porto d’armi ad uso tiro a volo
Te ne abbiamo già parlato in questo blogpost: in breve si tratta di una licenza che viene rilasciata in Questura e consente l’utilizzo dell’arma solamente per essere impugnata in un centro di esercitazione. L’utilizzo dell’arma può essere così consentito in tutti i poligoni privati ed i campi di tiro a volo, anche quelli non associati Fitav. La licenza assicura il possesso di fucile e munizioni, ma anche il trasporto. Ha validità 5 anni.
La tessera Fitav
Il documento permette di accedere a tutti i campi da tiro al piattello convenzionati con la federazione, sia in Italia che a San Marino. Costa 50 euro e ha validità un anno dalla data del pagamento.
Terminata la parte burocratica, viene il bello: la scelta del fucile e della relativa attrezzatura.
Anche di questo importante aspetto te ne abbiamo parlato in un recente blogpost.
Comunque ti diamo anche qui un suggerimento, specie se si è neofiti dello sport: esistono in commercio una miriade di fucili, con prezzi che variano di molto.
Inizia, allora, noleggiando l’attrezzatura ove è possibile farlo (il tuo istruttore ti sarà di aiuto) e solo dopo aver capito quale sarà la tua disciplina preferita, orientati all’acquisto..
Le specifiche di ogni arma, infatti, si modellano in base alla disciplina.
E ora? Non ti resta… che scendere in pedana.
Autore

Michele Mastrangelo
Giornalista
Michele è un giornalista che si sta sempre più aprendo al mondo digitale. Segue con curiosità qualsiasi sport e si è affacciato prima per lavoro e poi per passione al mondo del tiro a volo. Ha collaborato con progetti editoriali, aziende e organizzazioni legate al mondo del tiro al piattello. Afferma che presto passerà dalla teoria alla pratica, sul campo da tiro!
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Non trovo l’elenco aggiornato dove si pratica il tiro a volo in Italia e in particolare dove si possono trovare i campi da Skeet. Nel caso di Vos. Comunicazione ringrazio vivamente. Distintamente saluto