Per rispondere alle domande che ogni giorno ci fanno i nostri lettori digitali sul tiro a volo abbiamo coinvolto il “nostro” atleta azzurro Giovanni Pellielo.
Per chi non lo conoscesse, ma saranno davvero pochi, è un tiratore della nazionale italiana di tiro al volo in quota alle fiamme azzurre, specialista nella Fossa Olimpica, con un palmares come pochi.
Vincitore di 4 medaglie olimpiche, oltre a 10 mondiali e 12 europei di tiro, è un convinto sostenitore che il futuro di questo sport risieda nei giovani e negli appassionati.
Giovanni attraverso i suoi Shooting Tips ci racconterà dal punto di vista di un vero protagonista il mondo del tiro a volo e lo renderà più comprensibile per chi è alle prime armi.
Shooting Tips: Come scegliere un fucile da tiro?
“Il Brand è importante, ma lo sono anche le disponibilità economiche.”
Lo sai che anche i campioni di tiro a volo hanno dovuto affrontare le stesse tue difficoltà nella fase iniziale di avvicinamento al tiro al volo?
La scelta del fucile, ad esempio, non è stata semplice neanche per quelli che oggi sono atleti pluridecorati come Giovanni che inizialmente ha fatto la sua in base alle proprie disponibilità di allora il fucile da tiro da acquistare, ascolta la sua intervista in merito.
Quanto costa un fucile da tiro?
Giovanni Pellielo, un’eccellenza nel panorama del tiro al volo nazionale e internazionale, risponde alla fatidica e ricorrente domanda sul costo del fucile da tiro a volo. I prezzi vanno dai mille euro per un buon fucile usato a diverse decine di migliaia di euro dei modelli più ricercati.
Ma, in base alle proprie possibilità, riuscendo ad orientarsi su una fascia di prodotto compresa tra 2.500 e i 3.000 euro si riesce ad acquistare un fucile con cui si è in grado di vincere tutte le competizioni.
Come si imbraccia un fucile da tiro?
Di sicuro uno dei movimenti più ripetuti per chi pratica il tiro al piattello e Giovanni Pellielo chissà quante migliaia di volte l’avrà ripetuto. Guarda il video, lo spiegherà con una facilità disarmante.
Si imbraccia attraverso la pistola del calcio, una mano sull’asta, il calciolo sulla clavicola, il viso si appoggia sul nasello e il mirino va sul punto di uscita del bersaglio, tutto nel modo più naturale possibile; sei pronto? adesso chiama il tuo piattello e colpiscilo… tutto semplice, no?
Come si identifica il nostro occhio dominante?
Una domanda tecnica e molto ricorrente quella relativa all’occhio dominante.
Il tiratore azzurro Giovanni Pellielo ci spiega che lo si può individuare con un esercizio molto semplice.
Per un destrorso si punta con l’indice destro un oggetto ad occhi aperti, successivamente si chiude l’occhio sinistro e se l’oggetto puntato è ancora in linea con l’occhio aperto allora vuol dire che quello è l’occhio dominante; stesso esercizio all’inverso per i mancini.
Perché è importante sapere qual è l’occhio dominante?
Se conosci il tuo occhio dominante sai come devi impostare la mira facendolo prevalere durante l’azione o mettendo in campo degli stratagemmi per limitarne gli effetti negativi nel caso sia inverso.
Quali sono gli errori più frequenti da evitare?
Solo commettendo errori puoi imparare… ci sono errori che si commettono anche dopo anni di pratica, ce lo dice un tiratore plurimedagliato come Giovanni Pellielo.
Tra i più comuni che si commettono spesso, pur essendo consapevoli che bisogna sempre concentrarsi per evitarli, sono: alzare la testa dall’arma, perdendo la linea di mira; e lo “strappare” cioè quando si fanno dei movimenti troppo veloci e scoordinati che rovinano tutta l’impostazione e la linea di mira.
Perché è importante controllare la respirazione nel tiro a volo?
La tensione e l’ansia da prestazione giocano spesso brutti scherzi, il loro sintomo più comune è l’iperventilazione e l’accelerazione dei battiti cardiaci.
Giovanni Pellielo, dall’alto della sua decennale esperienza, ci racconta che è un sintomo molto comune soprattutto perché in pedana ci confrontiamo con i nostri “demoni”. Guarda il video qui sopra e capirai quanto è importante effettuare una corretta respirazione per facilitare il rilassamento e la concentrazione.
Qual è la corretta posizione in pedana?
La corretta posizione da assumere in pedana rappresenta uno dei momenti fondamentali di tutta l’attività del tiro al volo.
Giovanni Pellielo ci suggerisce di assumere una posizione comoda e naturale, con il piede sinistro avanti e quello destro più arretrato con le punte rivolte alle 13.13, viceversa per i mancini, in questo modo sarai più in vantaggio rispetto ai tiri più difficili da effettuare.
Come reagire all’errore e al piattello mancato?
Il valore di uno “0” in pedana non è sempre lo stesso, ascolta direttamente dalla voce dell’atleta azzurro Giovanni Pellielo, cosa significa sbagliare un bersaglio.
Bisogna prima fare un distinguo, il colpo fallito durante l’allenamento magari mentre si testano nuovi assetti, munizioni, calcio o canne, è un indicatore che ci fa capire cosa si deve cambiare.
Discorso diverso è lo “0” durante una gara, che avrà un peso diverso, si tratta di un errore che dipende tutto dal tiratore, ma non ci deve cadere il mondo addosso, deve anzi essere visto come uno stimolo ad andare avanti e mettersi alla prova ancora “perché non siamo infallibili”.
Come scegliere una cartuccia da tiro?
Pensi di sapere tutto sulle munizioni da utilizzare al piattello? piombo 7 ½, 24 grammi, 300 pallini circa di piombo, e poi?
Il pluricampione di fossa olimpica, Giovanni Pellielo, ci fa una bella panoramica di questo strumento del tiro al volo: di munizioni ne esistono di tutti i tipi, ci sono le più economiche che si sparano agli inizi nei centri di avviamento allo sport che non sono uguali alle “tue” munizioni, quelle che sparerai dopo qualche anno durante le gare.
Queste ultime, infatti, sono differenti nel prezzo ma anche nelle prestazioni sempre più performanti e specifiche.
Il consiglio di Giovanni è quello di orientarsi su aziende che offrano qualità dei prodotti selezionati per l’assemblaggio della munizione, ma anche quantità di produzione per ottimizzare l’aspetto economico.
La differenza sostanziale tra munizioni la si può riscontrare solo se ci si trova impegnati in gare che si svolgono in ambienti climatici particolari per umidità o temperature, allora si renderà necessario creare una munizione ad hoc. Guarda il video e coglierai ottimi spunti!
Perché parliamo di anticipo nel tiro a volo?
Si tratta di un movimento contrario a quello del bersaglio che parte veloce rallentando man mano, mentre il tiratore parte da fermo e deve accelerare per raggiungere il suo bersaglio.
Lo scopo è quello di intercettarlo in un punto, nel cielo e lungo la sua traiettoria, arrivandoci poco prima che ci arrivi lui, per colpirlo. Considerando che ognuno ha i propri tempi di reazione, il proprio stile e velocità si capisce che non c’è uno standard per l’anticipo e proprio qui sta la difficoltà di questo aspetto del tiro al piattello.
Per concludere… Dacci il tuo contributo!
Speriamo che le risposte, che Giovanni Pellielo ci ha fornito attraverso questa serie di Shooting Tips, siano servite a chiarire alcuni dei tuoi dubbi!
Se vuoi approfondire altri aspetti sul tiro a volo scrivici pure cosa vorresti sapere nei commenti, arriveranno presto altri Shooting Tips da Giovanni Pellielo e tanti altri tiratori di fama internazionale, ora è il tuo turno!
Autore
Saro Calvo
Tiratore amatoriale e scrittore
Siciliano, classe 1975, vive nel sud est dell’isola in provincia di Ragusa dove lavora presso uno studio di consulenza, ed esercita con passione l’attività venatoria con 26 licenze all’attivo. Molto legato al proprio territorio, pratica la caccia col cane da ferma alla stanziale e alla migratoria. Si è appassionato, negli ultimi anni, all’uso del calibro 28 in tutte le forme di caccia e alla ricarica domestica, sempre alla ricerca della giusta munizione. Convinto lettore, ama approfondire tematiche riguardanti l’ambiente, la cinofilia, la ricarica e la caccia vissuta in tutte i suoi aspetti, anche quelli letterari. Sostenitore del connubio caccia/ricerca scientifica, dalla passata stagione venatoria fa parte del gruppo di monitoraggio per la beccaccia della provincia di Ragusa, in collaborazione con l’Unione per la Beccaccia e la FANBPO.
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Da neofita, non posso dirvi che grazie per questi contenuti utilissimi! Vorrei farvi una domanda: vorrei sapere come funzionano le competizioni in Italia, in generale, come vengono organizzate le gare, da quelle magari meno importanti a quelle più competitive, siccome è da poco che sono diventato un tiratore e navigando sui siti della FITAV le informazioni non mi sono apparse molto chiare. Grazie!
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Salve mi piacerebbe approfondire l’aspetto dello sguardo inteso dove porre lo sguardo in attesa dell’uscita del piattello inoltre parlare degli occhiali, “paraocchi”, cappelli e tutto ciò che può aiutare al focus sul piattello. Grazie
A mio avviso lo sguardo va non sul testimone ma in avanti di alcuni metri e non all’infinito. Per quanto riguarda gli accessori e tutto soggettivo
Un Abbraccio a voi tutti, per la vostra competenza a specificare tutto sul tiro a volo, sono un appassionato di caccia e tiro a volo, ho 72 anni con 56 anni di porto d’armo, tuttora frequento il tiro solo a fine settimane sparando al massimo 2 o tre pedane, solo il periodo estivo, mi considero un buon tiratore sulla base di 20 piattelli, avrei una domanda da porvi il massimo dei piattelli colpiti è stato 24 e tra l’altro quei pochi 24 li ho fatti due l’anno scorso, e uno l’anno prima, ora mi piacerebbe sapere se riuscirò a fare un 25?
Scusatemi se mi sono prolungato e un cordiale abbraccio a voi tutti Giuliano Latorraca.