Negli ultimi giorni ho avuto la fortuna di discutere con un professionista del tiro a volo, una persona che, anche se insiste a non ritenersi un personaggio pubblico, è molto conosciuta e influente.
Questo tiratore, che manteniamo anonimo, ha una lunga esperienza alle spalle e, essendo spesso esposto sui media per la sua attività agonistica, è abituato da sempre a confrontarsi con le critiche più disparate al nostro sport.
Da quella conversazione sono scaturiti molti ragionamenti su un tema, quello dei pregiudizi nei confronti del tiro, su cui non avevo riflettuto più da molto tempo.
Di fatto è stato un periodo in cui mi sono un po’ allontanato dal resto del mondo, tra il Covid-19, il percorso personale di crescita che sto seguendo e gli impegni per la specializzazione in ambito professionale.
Con questo articolo, spero di trasmettere il modo in cui affronto personalmente l’argomento e di mettere a disposizione di tutti gli strumenti che mi aiutano a sostenere le mie idee nelle conversazioni.
Di solito, infatti, è controproducente per una persona che ha familiarità con le armi farne menzione in un ambiente sconosciuto o in presenza di estranei. Purtroppo la conversazione tende a svilupparsi in modo più conflittuale che consensuale, esponendo spesso in modo negativo chi è favorevole alle armi.
Lo so bene, perché nei miei 33 anni di vita sono stato sempre molto legato alle armi. Questo d’altro canto mi ha abituato ad affrontare le persone che hanno opinioni contrarie o diverse, a difendere ciò che considero prezioso e ad evitare un atteggiamento ostile già all’inizio dei confronti.
Il rifiuto legato all’idea di violenza
Stigma deriva dal greco, στίγμα, che, cito la Treccani, “indicava il marchio impresso col ferro sul bestiame in segno di proprietà, o anche su schiavi fuggitivi, spesso per punizione”.
Quando parlo di stigma intendo dire quindi che il tiro porta il marchio di atti dolosi o incidenti involontari.
“Le armi sono pericolose”, “Mi spaventano” sono solo alcuni degli argomenti classici contro le armi, ampiamente conosciuti da tutti gli appassionati come noi.
È la persona che prende una decisione ed esegue un’azione violenta che dovrebbe essere marchiata e giudicata.
D’altro canto, anche un’automobile potrebbe facilmente essere utilizzata per ferire o fare del male, ma quando capita nessuno stigmatizza l’auto in sé: è chi l’ha utilizzata in modo violento ad essere giustamente ritenuto colpevole.
Altri sport con origini “violente” ma che poi non lo sono
Tutte le arti marziali e gli sport da combattimento, come il kung fu, il karate, l’aikido, lo ju jitsu, la boxe, il wrestling, l’MMA; ma anche il tiro con l’arco, la scherma ecc… contemplano l’idea di aggressione. Eppure godono di buona reputazione e continuano a crescere in popolarità ogni giorno, nonostante implichino a volte l’emulazione della violenza, oltre che una terminologia tecnica legata alla guerra, utilizzata ancora oggi.
Con ciò non voglio denigrare queste discipline, ma solo sottolineare ciò che hanno in comune con lo sport del tiro a volo. Sono tutti sport che nascono da un contesto di lotta fisica, ma si sono adattati ai tempi moderni attraverso l’infusione di valori positivi, come il rispetto reciproco ed il senso di responsabilità.
I vecchi pregiudizi sono stati lasciati dietro le spalle perché è evidente che il fine non è più la violenza, ma il superamento dei propri limiti, attraverso il miglioramento continuo di sé stessi, l’impegno costante e una sana ambizione sportiva.
Lo spirito agonistico è riassunto in modo efficace nel motto del Comitato Internazionale Olimpico, Citius, Altius, Fortius – Communiter, che si traduce in “Più veloce, più alto, più forte – Insieme”.
La quarta parola fu aggiunta a Tokyo 2020 /2021, in occasione dell’emergenza sanitaria.
Dopotutto, sottoporsi ad una ferrea disciplina automotivata non può che essere motivo di orgoglio, oltre che la prova di avere forza, carattere e convinzione.
Essere un possessore di armi: cosa significa per me
In Cile, il Paese in cui sono nato e cresciuto, così come in Italia, il processo che deve intraprendere una persona per avere il porto d’armi è lungo, faticoso, ma soprattutto molto serio e rigoroso. C’è una grande differenza, quindi, rispetto ad altri sistemi di controllo nazionale, tra cui citiamo quello degli Stati Uniti, il più famoso e controverso.
Premesso questo, è evidente che lo Stato, attraverso i suoi organi di controllo, garantisca che i detentori di armi siano persone dal comportamento esemplare, verificato con controlli seri e spesso articolati.
Perché il tiro a volo è uno sport positivo
Anche ad una prima riflessione, sono tanti gli effetti positivi generati dal praticare uno sport come il tiro a volo. Mi vengono in mente lo sviluppo della conoscenza di sé, la gestione di situazioni di stress, l’autostima che deriva dal continuo miglioramento ecc…
Oltre ad essi, il tiro, come altri sport di precisione, ha anche il vantaggio di essere più egualitario dal punto di vista dei requisiti fisici. Questi hanno decisamente una bassa incidenza sulle performance: ad esempio, le migliori atlete donne raggiungono punteggi paragonabili a quelli dei migliori uomini, a differenza di quanto avviene nella stragrande maggioranza degli altri sport.
Nel tiro non si tratta di avere bicipiti sviluppati o gambe d’acciaio che certamente andranno allenati, ma di mettere in gioco destrezza fisica e temperanza mentale e di essere in sintonia con il corpo per coordinare efficacemente i movimenti: è questo che garantisce il miglior risultato. Lo sport del tiro a volo è più simile a una danza o a una pratica di meditazione che ad una corsa o ad un combattimento.
Argomentare a favore del tiro, passo dopo passo
Il mio processo interno, quando parlo del tiro a volo con qualcuno critico verso questo sport, è il seguente:
- Ascolto attentamente ciò che l’interlocutore vuole esprimere
- Individuo le parti del suo discorso che ritengo condivisibili oppure opinabili
- Riconosco e convalido gli argomenti della controparte che considero corretti, mentre spiego la mia posizione rispetto a quelli più incerti e pregiudizievoli. A mio favore riporto fatti verificabili o concetti comunemente accettati, con l’obiettivo di costruire insieme all’interlocutore una conversazione educata e civile
- Alla fine, ringrazio per la disponibilità dell’interlocutore a partecipare ad una conversazione che, condotta in altro modo, avrebbe potuto essere conflittuale e difficile da affrontare
- Lo invito a partecipare ad una prova sul campo di tiro, accompagnato da una comitiva amichevole.
È fondamentale essere consapevoli che i vari punti di vista discussi sono solo opinioni personali. Per essere efficaci, occorre controllare il più possibile i vari aspetti del proprio modo di porsi: il comportamento, il contenuto del discorso e l’atteggiamento.
L’idea è cercare di difendere le idee in cui si crede e proporle come migliori dell’alternativa, senza soccombere alla frustrazione causata dal fatto che non è detto si riesca a far cambiare parere all’interlocutore.
Ci sono e ci saranno sempre, infatti, persone con idee diverse dalle nostre, ovunque e qualsiasi sia il tema che si affronta.
Autore
Gianluca Dapelo
Tiratore e ingegnere
Nato a Dicembre 1989 in Concepción, Cile, una città con poca attività tiravolistica che ha forzato il dovere di imparare le diverse scienze e dinamiche dell’arma, dell’atleta e dello sport; due titoli di campione nazionale della F.O.
Trasferito temporalmente in Italia il 2019 per allenamento, con l’ambizione di vincere una carta olimpica per Tokyo e poi, definitivamente il 2020 con l’aspirazione di collaborare nello sviluppo del tiro.
Nell’allenarsi da solo come tiratore pseudo-professionista ha scoperto un sistema di allenamento gratuito che l’ha aiutato ad alzare sostanzialmente il suo livello di performance ed ha trovato la possibilità di collaborare direttamente con detto progetto: Shooting Data.
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Ciao sinceramente a me il tiro a volo è sempre piaciuto e mi piacerebbe tantissimo imparare, bello l’articolo e molto interessante. Non pensavo riguardasse tantissimi aspetti fisici e mentali della persona.
Per me sarebbe un momento di relax se riuscissi a imparare, lo spero prima o poi.
Ciao buona giornata