Sebbene il tiro a volo, così come le altre specialità di tiro, sia una disciplina che ha uno scarso impatto metabolico se paragonata ad altri sport come il nuoto, l’atletica o il tennis, la preparazione fisica rimane uno dei pilastri fondamentali per un tiratore, a maggior ragione se si tratta di giovani sportivi.
Un corpo ben allenato risulterà maggiormente efficiente a prescindere dalla disciplina praticata oltre a rendere l’organismo sano e perfettamente funzionante.
L’efficacia di un gesto motorio è direttamente o indirettamente collegata al grado di efficienza fisica dell’atleta. Con il termine efficacia si intende la capacità di raggiungere un obiettivo prefissato, mentre l’efficienza valuta l’abilità di farlo impiegando le risorse minime indispensabili. L’efficacia indica cioè il punto di partenza, l’efficienza il punto di arrivo.
Per essere efficaci dal punto di vista tecnico, bisogna prima di tutto essere efficienti dal punto di vista fisico. Il rendimento di un atleta è proporzionale al grado di forma fisica raggiunto. Chi dedica molto tempo alla preparazione fisica e mentale, a parità di capacità tecniche, sarà più avvantaggiato rispetto a coloro che si allenano poco. Vale per tutti gli sport, comprese le discipline di tiro.
Seppur con le dovute differenze, un tiratore deve avere una buona resistenza cardiovascolare, un livello di forza adeguato a sostenere le sedute di allenamento e un’ottima flessibilità che consenta di effettuare i movimenti con il minimo sforzo e il massimo rendimento.
Una parte dell’allenamento, oltre al miglioramento delle capacità tecniche, deve essere dedicata sia allo sviluppo delle capacità condizionali generali, (forza, resistenza, elasticità muscolare e velocità) sia allo sviluppo di abilità motorie sport specifiche come la rapidità di reazione (psicocinetica), la coordinazione oculo manuale e oculo podalica.
L’evoluzione umana è stata possibile grazie alla capacità di colpire una preda a distanza. Se non fosse stato per questa sua caratteristica, l’uomo, probabilmente non sarebbe mai sopravvissuto. Nessun altro predatore, all’infuori di qualche scimpanzè, riesce ad essere così preciso da riuscire a catturare un animale da lunghe distanze.
Fissare lo sguardo sulla preda (o sul bersaglio nel caso dello sport), spostare il corpo senza bisogno di misurare il vento, né la resistenza dell’aria né altri fattori, richiede una innata capacità di calcolo. Il cervello riesce a regolare l’angolo dello sguardo permettendo la precisione di ogni atto motorio fino ad arrivare al risultato. Il nostro compito, attraverso l’allenamento tecnico, fisico e mentale è solo quello di rendere più semplici e precisi schemi motori innati.
Migliorare l’efficienza fisica attraverso l’allenamento a circuito
Uno dei migliori strumenti a disposizione per aumentare le capacità condizionali è costituito dai programmi di allenamento a circuito. L’allenamento a circuito migliora la performance in un tempo relativamente breve. Nel giro di un mese, un soggetto normopeso che non soffra di particolari disturbi, può raggiungere ottimi risultati allenandosi una/ due volte la settimana per almeno mezz’ora.
Si tratta di una serie di esercizi (generalmente cinque-dieci esercizi) da effettuarsi preferibilmente a corpo libero, eseguiti in sequenza uno dopo l’altro e intervallati tra loro con brevi tempi di riposo. Possono essere effettuati sia a corpo libero, come i piegamenti sulle braccia, le trazioni alla sbarra, gli squat, gli affondi, sia con l’ausilio di sovraccarichi come pesi o kettlebells.
Si possono utilizzare anche le macchine da palestra; tuttavia, i risultati maggiori si ottengono quando il nostro corpo è in grado di muoversi al massimo grado di libertà possibile. Gli esercizi a ripetizione meccanica e mono-articolari sono un valido ausilio per chi deve recuperare da un infortunio, ma poco utili per il tiratore.
Colpire un bersaglio in volo richiede l’integrazione del sistema visivo, cognitivo e motorio, cosa che sarebbe impossibile replicare isolando un singolo muscolo, come avviene quando si utilizzano le macchine guidate.
La pressione sul grilletto è l’atto finale di un movimento che coinvolge contemporaneamente occhi, mani, piedi, addominali e non un singolo muscolo. I piattelli prima ancora che col fucile, si rompono col corpo.
La preparazione fisica per migliorare le tecniche di tiro
Ottimizzare un gesto tecnico significa ripetere molte volte un movimento. Per questo motivo, la creazione di un programma specifico in grado di replicare gli stessi schemi neuromotori che si attivano durante le sequenze di tiro, può migliorare il rendimento tecnico. Esistono al riguardo molti esercizi, come, ad esempio, quelli rivolti ai muscoli del core e le esercitazioni psicocinetiche.
Lavorare sul core stability
Il core è l’insieme dei muscoli profondi, responsabili della postura, che si trovano tra le costole e il bacino, attorno alla colonna vertebrale. È composto dagli addominali, dai muscoli pelvici e quelli della schiena. Il compito di questi muscoli è quello di stabilizzare il corpo. Nel tiro al volo il core entra in funzione durante gli spostamenti del tronco e del bacino e nella fase di stabilizzazione iniziale, mentre si attende l’uscita del piattello.
Allenare il core, rimanendo ad esempio in equilibrio su una palla svizzera, magari anche ad occhi chiusi, eseguire una serie di affondi tenendo in mano un tubo pieno d’acqua, permette di velocizzare quei movimenti che implichino rapidi spostamenti del tronco.
Visual training e psicocinetica
Il momento che separa la partenza del piattello dall’ attivazione del sistema motorio dipende prima di tutto dal lavoro svolto dal sistema visivo. Si può dire che siano gli occhi che indicano al corpo la strada da seguire.
Quando il tiratore vede partire il piattello, (output) gli occhi inviano rapidamente una serie di informazioni al cervello. Il cervello, a sua volta, dopo aver calcolato traiettoria, velocità e distanza ordina al resto del corpo il movimento da compiere. (input) Un atleta, se vuole essere reattivo deve esercitarsi continuamente con sedute di psicocinetica e ginnastica oculare.
La psicocinetica dovrebbe diventare il pane quotidiano dell’atleta. I riflessi possono infatti essere allenati utilizzando palline colorate, birilli o cerchi come nell’esempio che segue…
Un atleta posto a una distanza di un metro da tre birilli di colore verde, giallo e rosso, dovrà toccare il più velocemente possibile il birillo del colore indicato dal preparatore. Questa esercitazione può essere complicata aggiungendo anche numeri e lettere abbinate a colori.
Non solo: per rendere la proposta ancora più allenante si può chiedere all’atleta in attesa del segnale di effettuare dei rimbalzi con due palline da tennis alternativamente.
Per concludere
Siamo erroneamente portati a credere che basti avere talento e capacità tecnica per diventare grandi tiratori.
In realtà, sebbene le doti innate siano indispensabili, il risultato di un atleta dipende da molti fattori che si intrecciano tra loro come la preparazione fisica, la preparazione mentale (a cui dedicheremo un articolo specifico), l’alimentazione e, più in generale lo stile di vita.
La stessa attenzione che un atleta pone nello scegliere il fucile o gli occhiali da tiro, dovrebbe ricadere su tutto ciò che concorre a determinare la massima prestazione. È l’insieme dei dettagli a fare la differenza!
Autore
Manuele Testai
Preparatore sportivo
Manuele si occupa di preparazione atletica e pratica il tiro a volo a segno. Autore di diversi libri e articoli dedicati alla relazione tra performance nel tiro sportivo a preparazione fisica e mentale. Su Shooting Post ci darà quindi diversi consigli su come prepararci al meglio mentalmente e fisicamente!
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