Il tiro a volo è uno degli sport più belli al mondo. Ne ho praticati tanti nella mia vita ma ho scelto questo e l’ho fatto diventare anche un mestiere: ti agguanta l’anima se vissuto con compagni di viaggio capaci di trasmetterti sensazioni uniche, fin dal primo sparo.
Ho i brividi quando sento il suono dello sparo e guardo il piattello sbriciolarsi. In cielo, le evoluzioni dei pezzettini del bersaglio appena centrato formano traiettorie imprevedibili ed indefinite.

Colpire un piattello vuol dire anche aver fatto una cosa bella, aver vinto una sfida.
Se penso al nostro sport, trovo che sia molto onesto.
Onesto intanto perché non ci sono mezzi termini: il piattello o si rompe o non si rompe. Quindi perché dall’altra parte abbiamo una macchina, la lanciapiattelli.
Un dispositivo che tira sempre allo stesso modo, per tutti. La gara è quindi prima di tutto con noi stessi.
Il tiro al volo è una disciplina che ti mette di fronte alle tue paure e alle tue forze e ti insegna ad essere disciplinato: del resto, ci confrontiamo con un attrezzo sportivo che è un’arma. Quindi c’è una forte questione deontologica di fondo.
Inoltre, il tiro al volo non fa distinzioni tra i tiratori. Si può essere alti o bassi, in carne o esili. La fisicità ha un’importanza relativa, così come l’età o il sesso.
Si può iniziare a tirare a 12 anni e, se le condizioni fisiche lo permettono, sparare fino ad 85 anni. L’unica preclusione è forse la vista, ma si può praticare il tiro a volo fino a quando si ha luce negli occhi.

Io, ad esempio, ho cominciato presto con il trap, che per la tradizione che abbiamo in Italia è la disciplina più praticata. Certo, non c’è solo quella, ma va per la maggiore. Penso che comunque ogni disciplina abbia il suo fascino e la scelta è ampia. Quel che conta è che sia un divertimento.
E l’aspetto psicologico quanto conta nella mentalità del campione? Ve ne parlo in questa intervista.

Rodolfo Viganò
Tiratore Olimpionico e pluricampione del mondo Specialità fossa olimpica
Olimpionico a Sydney 2000, 4 volte Campione del Mondo, di cui 2 a squadre fossa olimpica (con record del mondo), 1 a squadre fossa universale (con record del mondo) e 1 individuale, 5 volte Campione d’Europa a squadre fossa olimpica e 2 volte argento in finale di Coppa del Mondo nella fossa olimpica. Istruttore di tiro dal 1996 e dal 2018 formatore della federazione.
Intervista al Presidente FITAV Luciano Rossi: opportunità e futuro del tiro a volo
Dal 20 al 29 aprile si è svolta la tappa italiana della Coppa del Mondo di tiro al volo specialità Trap e Skeet. Noi di Shooting Post non potevamo mancare e...
Un trainer d’eccezione: i consigli di Giovanni Pellielo
Oggi gli amici di Shooting Post scendono in pedana con un istruttore davvero d'eccezione. Già, Giovanni Pellielo ha bisogno di poche presentazioni: si contano sulle dita d'una mano gli atleti che...
Un principiante autodidatta? Che pasticcio nel tiro a volo
Il ritardo nella partenza. L'anticipo nella trazione del grilletto. Gli occhi che si spostano sul bersaglio, dimenticandosi della posizione della canna. Sono tante le piccole imperfezioni che un tiratore inesperto potrebbe...