Shooting Post oggi intervista Alessandra Socci, amministratore delegato di RC Cartridges ed erede, insieme al fratello Paolo, dell’azienda fondata dal padre Vittorio.
Quella dei Socci e di RC Cartridges è stata sempre una storia legata a filo doppio. Già prima della fondazione, nel 1988, la passione per le armi faceva parte della tradizione familiare.
Risalgono a fine ‘800, infatti, le prime testimonianze della vendita di prodotti da caccia del bisnonno Primo Carmellini. Di fatto l’attività venatoria è il perno principale attorno al quale ha ruotato l’attività di famiglia, fino a quando Vittorio, innamoratosi del tiro a volo, non ha avviato la produzione di cartucce.
“Tutto è nato da una visione di mio padre – racconta Alessandra ai nostri microfoni. – Aiutando il nonno in armeria, scoprì il tiro a volo e divenne un tiratore di talento”. Nel tempo libero si fabbricava le cartucce da sé, poi iniziò a farlo per gli amici e per gli amici degli amici, finché nel 1970 fondò Romagna Caccia, allo stesso tempo grossista di articoli sportivi e da caccia e attività produttiva artigianale di cartucce.
Fu solo nel 1988 però che Vittorio prese la decisione di dedicarsi completamente al caricamento delle cartucce, dando vita a RC Cartridges.
“Oggi produciamo una gamma molto vasta di prodotti, per le diverse discipline di tiro, anche le meno comuni – spiega la nostra intervistata. – Non solo: ogni disciplina ha a sua volta una serie di cartucce tra cui scegliere, per accompagnare lo sportivo nei diversi tipi di tiro: soluzioni per la corta o la lunga distanza, per la velocità, per rompere piattelli più duri e così via”.
Alla base dello sviluppo dei prodotti c’è l’ascolto delle esigenze dei tiratori. La collaborazione degli atleti, infatti, è fondamentale per evolvere l’offerta. “Noi facciamo tesoro delle loro richieste – prosegue – e ci sforziamo di dare il miglior servizio possibile: ad esempio, facciamo in modo che quello che hanno a disposizione sui propri campi lo trovino anche all’estero, durante le gare internazionali. Ci teniamo ad essere presenti”.
Grazie all’impegno in questo senso, si è ormai creata una comunità di persone da tutto il mondo con cui la famiglia Socci condivide la propria passione. Tiratori da ogni angolo del globo che apprezzano l’italianità a tutto tondo: nella cultura, nel cibo, nel paesaggio e nella tradizione del tiro.
“La tradizione per noi è un valore importante – continua Alessandra – che va perseguito insieme a quello dell’innovazione”. Del resto uno tra i prodotti tutt’ora di maggiore successo è una cartuccia inventata nel 1998, celebre per la versatilità e per la qualità dei pallini, che consente una rosata regolare e consistente.
Nell’ultima parte dell’intervista si parla di futuro, degli obiettivi da raggiungere come azienda, ma anche di quelli che riguardano in senso più ampio il tiro a volo. Uno sport che nella visione di Alessandra Socci deve coinvolgere sempre di più le famiglie, in un passaggio di testimone continuo tra le generazioni.
Al di là delle famiglie, poi, il sentimento verso pedana e fucile raggiunge la sua dimensione più ampia della comunità degli appassionati e dei tiratori, che supera tutte le frontiere.
Concordiamo con Alessandra, il tiro a volo è uno sport individuale, ma non solitario. La chiave della nostra passione si riassume in una parola: condivisione.
Nicolò Fabbriziani
Responsabile comunicazione e Marketing CNCN
Romano classe 1992, laureato in economia e management e da tempo impegnato nella promozione degli sport di tiro con progetti dedicati ai neofiti.
Grande appassionato di armi e fruitore della vita all’aria aperta.
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