L’allenamento tecnico e le prestazioni fisiche sono fondamentali per un atleta. Tuttavia, per superare i propri limiti, per evitare di lasciarsi scoraggiare dalle sconfitte e soprattutto per esprimere al massimo le proprie capacità, è importante sviluppare il giusto atteggiamento mentale.
Oltre al corpo, è necessario allenare anche la mente. Il tiro al volo è una disciplina che mette prevalentemente sotto stress il sistema cognitivo ed emozionale dell’atleta. Cali di concentrazione, paure o un dialogo interno negativo possono influenzare la prestazione.
Sarà capitato a tutti, almeno una volta, di avere timore di sbagliare, soprattutto quando siamo agli inizi. Per questo motivo, spesso gli allenatori suggeriscono ai loro atleti di svuotare la mente prima del tiro. Persino uno sportivo evoluto può sentirsi scoraggiato dopo uno zero. I pensieri giocano talvolta brutti scherzi.
Quello che facciamo con la nostra mente ricade inevitabilmente anche sul corpo. Mente e corpo sono infatti inseparabili. Uno stato di disagio può influire negativamente sulla prestazione, così come la sensazione di sicurezza in sé stessi e nei propri mezzi incide positivamente sul punteggio finale. La performance è condizionata da fattori tecnici, ma anche da motivi fisici e mentali.
Per questo motivo, esistono tecniche di allenamento mentale che servono a migliorare l’approccio alla gara, a favorire la concentrazione e a gestire lo stress negativo prima di una competizione. Lo scopo finale di queste tecniche è quello di sentirsi sicuri e risoluti in ogni situazione.
Allenamento fisico e preparazione mentale seguono strade solo apparentemente differenti. Sono due approcci complementari che vanno nella stessa direzione.
Ad esempio, se un atleta vuole migliorare i suoi riflessi, può decidere di farlo allenandosi fisicamente attraverso esercizi psicocinetici, o inserire nel suo programma giornaliero sessioni di respirazione o di visualizzazione del movimento.
Gli esercizi sul respiro, la meditazione e la visualizzazione favoriscono il rilassamento e migliorano i nostri tempi di reazione.
Sistema motorio e sistema cognitivo-emozionale lavorano infatti in sincronia. Basti pensare che il solo atto di visualizzare una serie di immagini nella mente, come ad esempio l’esecuzione perfetta necessaria a rompere un piattello, migliora anche il vero e proprio gesto tecnico. La mente inconscia non fa distinzione tra ciò che s’immagina e ciò che accade davvero nella realtà. Di conseguenza, riusciamo ad attivare gli stessi circuiti neurali implicati nei gesti tecnici, senza tuttavia effettuarli fisicamente.
L’allenamento mentale è spesso confuso con la psicologia. In realtà psicologia e mental training hanno poche cose in comune. È vero, entrambe utilizzano la mente come mezzo per il raggiungimento di uno scopo.
Tuttavia, mentre la psicologia si interessa ad aspetti inerenti la personalità dell’individuo, come la relazione coi suoi affetti o la sessualità, l’allenamento mentale, come dice la parola stessa viene utilizzato unicamente per scopi pratici come la risoluzione di un compito o la massimizzazione di una performance.
Quattro tecniche di allenamento mentale da applicare al tiro al volo
Le tecniche di allenamento mentale per il tiratore possono essere convenzionalmente suddivise in quattro categorie: tecniche di concentrazione, tecniche di rilassamento, tecniche di visualizzazione e tecniche di self talk.
Tecniche di concentrazione per il tiro a volo
La concentrazione è un fattore cruciale per il tiratore. Serve a percepire istantaneamente l’uscita di un piattello, a effettuare movimenti fluidi e a trovare il giusto timing, cioè la perfetta sincronia tra l’uscita del piattello e il tempo di sparo.
Consiste nell’abilità di focalizzare l’attenzione su un compito ben preciso ignorando tutto il resto, come quando si ripete un gesto fino a portarlo a maestria. Può essere allenata o attraverso esercitazioni specifiche per il miglioramento dei riflessi, come spiegato nell’articolo “La preparazione fisica per gli sport di tiro”, oppure attraverso tecniche di respirazione.
Tecniche di rilassamento per il tiro a volo
Quando si parla di rilassamento nello sport, non dobbiamo di certo confonderlo con quella sensazione di intorpidimento che ci assale quando stiamo prendendo sonno sul divano.
Per rilassamento si intende lo stato di calma vigile che ci consente di effettuare un esercizio senza esitazione, di entrare in gara tranquilli e risoluti. Le tecniche di rilassamento servono a diminuire l’ansia in eccesso e a favorire la condizione di flow, lo stato di attivazione psico fisica ottimale.
Uno stato di ipereccitazione emotiva e somatica causato da pensieri disturbanti e aspettative eccessive, peggiora le prestazioni.
Quanti atleti hanno ottimi rendimenti in allenamento ma scarsi risultati in gara?
In questo caso il peggioramento di una prestazione dipende molto dal fatto che l’allenamento sia vissuto come un gioco, mentre la gara sia vissuta come fonte di stress a causa delle aspettative elevate o il timore di fare una brutta figura.
L’obiettivo delle tecniche di rilassamento è quello di farci raggiungere lo stato di flow. Lo stato di flow può essere tradotto come la condizione in cui un individuo vive totalmente immerso nell’azione presente, libero da pensieri negativi e in pieno controllo delle sue azioni. Le tecniche di rilassamento sono costituite da esercizi di stretching e respirazione.
Ridurre la tensione nei muscoli attraverso l’allungamento muscolare e la respirazione profonda, è il primo passo da compiere per allentare la tensione nervosa ed entrare nella condizione di flusso.
Tecniche di visualizzazione per il tiro a volo
La visualizzazione consiste nell’utilizzare le immagini della nostra mente per apprendere o migliorare un gesto tecnico, oppure a riprodurre delle sensazioni positive che vorremmo provare in caso di vittoria. Il nostro cervello attraverso l’atto immaginativo invia dei segnali biochimici al corpo ordinando a quest’ultimo di sperimentare la sensazione creata attraverso l’immagine.
Se chiudiamo gli occhi e immaginiamo noi stessi nell’atto di colpire perfettamente un piattello o di vincere una gara, proveremo sicuramente una sensazione piacevole. Come detto, il nostro cervello non fa differenza tra realtà esterna e mondo interno. Immagini, sensazioni, emozioni e movimenti sono collegati da un filo sottile.
Non esiste una netta demarcazione tra ciò che accade nella mente e ciò che accade nel corpo. L’uno influenza l’altra.
Gli ordini che impartiamo sottoforma di immagini e di parole al cervello si traducono in vere e proprie informazioni chimiche all’interno del corpo. Una visione positiva di sé facilita il rilascio di ormoni del benessere come le endorfine o la dopamina.
Al contrario, avere immagini negative di sé stessi, oltre a incidere sulla prestazione, favorisce la secrezione degli ormoni dello stress.
Imparare a visualizzare significa accelerare il processo di apprendimento, fissare bene gli automatismi motori e soprattutto essere in grado di entrare nello stato ottimale di performance.
Tecniche di self talk
Il self talk riguarda il dialogo interno, quella voce interiore che ci accompagna per tutto l’arco della giornata. Gran parte dei nostri pensieri si attivano in maniera automatica.
Tuttavia, prendendone consapevolezza riusciamo a dirigerli nella direzione più conveniente. Imparare a gestire il proprio dialogo interiore permette di migliorare le prestazioni, soprattutto se le cose si mettono male. Pensa a quali risultati riusciresti a ottenere se tu riuscissi a dirigere i pensieri dove desideri.
Cosa accadrebbe se fossi in grado di recuperare sempre il giusto approccio in gara o in allenamento dopo aver subito delle sconfitte?
Tutte queste tecniche appena descritte consentono di sviluppare maggior consapevolezza di sé, una migliore percezione delle proprie potenzialità e soprattutto sono in grado di massimizzare i gesti tecnici.
Funzionano come una sorta di acceleratore. La differenza che intercorre tra un campione e un atleta di buon livello, il più delle volte non dipende dalle capacità tecniche, ma dalla capacità di utilizzare la mente a proprio vantaggio. A parità di capacità vince chi è più forte mentalmente. Ogni sportivo ha il compito di diventare eccellente, partecipando in qualsiasi categoria nella versione migliore di sé.
Bigliografia
Tecniche di Mental training nello sport. Vincere la tensione, aumentare la concentrazione e la performance agonistica. Mariapaola Brugnoli. Red edizioni.
Autore
Manuele Testai
Preparatore sportivo
Manuele si occupa di preparazione atletica e pratica il tiro a volo a segno. Autore di diversi libri e articoli dedicati alla relazione tra performance nel tiro sportivo a preparazione fisica e mentale. Su Shooting Post ci darà quindi diversi consigli su come prepararci al meglio mentalmente e fisicamente!
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se ce cogli ce cogli altro che preparazione un serve a nulla
Sono pienamente d’accordo.Il giusto allenamento e psicofisico,con mentalità vincente.
Ottimo Articolo.
È possibile avere un elenco di manuali o libri sulla preparazione ” mentale e fisica”
Grazie
Bellissimo Articolo,
A very interesting article for people in the clay shooting aspiring to become professional shooter. I am intrested where i can learn more regards the athele preparation for competition and events. Where i can get in touch with books etc.?
Thanks and regards
C.Briffa