Medaglia d’oro nello skeet alle universiadi 2019, classe 1995, Chiara Di Marziantonio è una delle più promettenti campionesse nel panorama del tiro a volo italiano. L’abbiamo incontrata al Trap Concaverde di Lonato del Garda, in occasione della coppa del mondo, e non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di intervistarla.
Nata a Cerenova, nel comune di Cerveteri, a pochi chilometri da Roma, ha scoperto la sua passione nel 2008, quando per la prima volta ha visto il tiro a volo in tv. “Chiara Cainero vinse la medaglia d’oro alle olimpiadi: il suo successo mi spinse ad emularla” racconta.
La nostra Chiara ha iniziato così ad imbracciare il fucile e ad allenarsi intensamente, fino a trasformare l’amore per lo skeet in una vera attività professionistica. “Mi ricordo la mia prima volta in pedana, con l’istruttore dietro. Le sensazioni che mi sono rimaste impresse sono il dolore alla spalla e il fortissimo rinculo, ma l’esperienza mi ha lasciato anche molto di positivo. Altrimenti, dopo tanti anni, non sarei ancora qui”.
Ma la vera svolta è stata quando ha capito che, per crescere davvero, è necessario scegliere le competizioni difficili e confrontarsi con rivali più bravi ed esperti. “Da quel momento ho iniziato a partecipare ai gran premi italiani, contro atlete di livello più alto del mio – spiega – finché, piano piano, sono riuscita ad entrare nella squadra nazionale”.
Oggi in quella squadra, come compagna, c’è anche il suo idolo di gioventù, Chiara Cainero. Oltre a lei, un’altra fonte di ispirazione è Luigi Lodde, autore di un record mondiale nel 2019 con 125 piattelli polverizzati in cinque serie. “In questi anni entrambi mi hanno insegnato molto, sia come persone che come atleti” commenta la campionessa.
E ora anche Di Marziantonio è pronta per dare consigli a chi vuole iniziare. L’età giusta è sui 12 o 13 anni, ci dice: basta raggiungere il campo più vicino a casa e trovarsi un allenatore. “L’importante è non perdere tempo e iniziare subito a prendere parte alle competizioni giovanili: solo così si capisce com’è la vita dello sportivo e cosa significa gareggiare sul serio”.
Proprio per essere sempre più competitiva e migliorare in tutti gli aspetti del tiro a volo, lei stessa si allena ogni giorno al Tav Bottaccia, vicino Castel di Guido a Roma, insieme al gruppo sportivo dell’Esercito Italiano. Il poco tempo libero che le rimane lo passa in palestra.
Tutto questo allenamento, d’altro canto, ha influito molto sulla sua vita: l’abitudine a concentrarsi, ad esempio, l’ha aiutata nello studio. “Ogni sport, in generale, fa bene ai giovani – aggiunge, – ma il tiro a volo, così intenso e vissuto all’aria aperta, può dare davvero tanto”.
La soddisfazione più grande è stata quando ha vinto le universiadi a Napoli. Non solo perché è stata una gara molto importante, ma anche per tutto il coinvolgimento e l’affetto dimostrato dalla gente della città, persone che magari neanche conoscevano il tiro fino a quel momento.
E ora? Gli obiettivi a breve termine sono le prossime coppe del mondo e le competizioni nazionali. Sul lungo termine, le olimpiadi. Se non Parigi, sarà Los Angeles!
Guarda la video intervista completa.
Nicolò Fabbriziani
Responsabile comunicazione e Marketing CNCN
Romano classe 1992, laureato in economia e management e da tempo impegnato nella promozione degli sport di tiro con progetti dedicati ai neofiti.
Grande appassionato di armi e fruitore della vita all’aria aperta.
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